Alfredo Bani, "Pompierino"

di Simone Fagioli, 14-7-2003, Tutti i Diritti Riservati.

Fiorentino d'Oltrarno, dove era nato nel 1925, è sorpreso dall'armistizio dell'8 settembre 1943 quale volontario nei Vigili del Fuoco: da qui il nome di battaglia di "Il Pompierino".
Verso la fine di quello stesso mese di settembre ha la sua prima esperienza di "resistente": disarma, insieme ad un compagno, un tedesco ubriaco, impossessandosi della sua pistola. Raggiunge subito dopo il primo nucleo della formazione che Gino Bozzi ha radunato a Poggiol Forato, nei pressi di Vidiciatico, sull'appennino bolognese. Mette in mostra ben presto il suo valore nell'azione che lo vede protagonista con Magnino Magni e Pietro Gherardini per liberare un compagno ferito, il Bruschi, ricoverato e sorvegliato nell'Ospedale di Pistoia. E' il 14 gennaio 1944.
Poco prima, il 4 gennaio, era morto Gino Bozzi in seguito alle ferite riportate in uno scontro con dei fascisti, in montagna. Da lui la formazione partigiana prese il nome che la distinguerà per il resto della lotta armata.

Dopo l'arrivo in formazione del nuovo commissario politico, il fiorentino Fernando "Nando" Borghesi, Bani assume sempre più un ruolo importante nella gruppo. E' autore dell'arresto di tre tedeschi, che tuttavia riusciranno poi a fuggire; prende parte al combattimento di Collina di Treppio, che può essere considerato il "battesimo del fuoco" della formazione, dove trova la morte Magnino Magni. Ed è proprio a seguito di questa azione che, guadagnata con un po' di fortuna la vicina Emilia, i compagni lo eleggeranno comandante militare con consenso unanime.

In Emilia, Bani e i suoi sperano di incontrare altri partigiani e di trovare viveri di cui rifornirsi. Dopo varie delusioni, intercettano finalmente gli uomini di "Armando" (il leggendario comandante artefice della Repubblica Partigiana di Montefiorino), di cui condividono le sorti fino all'esaurimento della vicenda di Montefiorino.

Siamo verso la fine dell'aprile 1944. La "Bozzi" attacca una caserma nemica a Cerredolo, poi sarà a Fanano, il 10 giugno libererà Toano di cui assumerà l'amministrazione pubblica. Alfredo Bani è fra i protagonisti. Questa frenetica attività comporta rischi di ogni genere, anche quello di non essere capiti dai propri stessi superiori. Avviene così che "Nando" e il "Pompierino" vengono arrestati e disarmati per ordine di "Armando"; ma l'intervento del commissario "Davide" (Osvaldo Poppi) e l'immediato arrivo di una delegazione della "Bozzi", di cui fa parte anche Mario Innocenti, serve a chiarire l'equivoco e tutto si conclude con le scuse di "Armando". Ma il rischio è stato grande!

Dalla fusione nella "Bozzi" di una formazione proveniente da Pracchia (PT) nasce la Brigata Garibaldina "Bozzi" e Bani è nominato vice-comandante militare. La "Bozzi" ormai è fra le formazioni più affidabili di cui dispone "Armando" e ad essa sono assegnati i compiti più delicati e rischiosi.

Con "Nando", leader prestigioso e carismatico, Alfredo Bani e pochi altri ne sono la punta di diamante. Ne è riprova la delicatissima operazione dell'arresto del capo partigiano "Nello", un "duro" alla testa di quasi duemila uomini, successivamente condannato e giustiziato per le sue gravi mancanze.

Poi, l'attacco tedesco alla Repubblica di Montefiorino, il ripiegamento verso la Toscana, lo spostamento in Garfagnana, la liberazione di Fornaci di Barga, i difficili rapporti con le truppe brasiliane, l'insediamento a Coreglia Antelminelli, dove, nell'ottobre 1944, la "Bozzi" si scioglie. Come tanti compagni della sua formazione, Bani risponde all'appello dei partiti democratici e si arruola nel Gruppo di Combattimento "Cremona", di cui seguirà le vicende: dalla battaglia del Senio, alla liberazione di Alfonsine, di cui diverrà "cittadino onorario", alla rincorsa fino a Venezia delle truppe tedesche in rotta.
Siamo ormai nella primavera del 1945.

Come il suo comandante "Nando" Borghesi e come tanti altri valorosi, Bani rientra nella vita civile come dipendente del Comune di Firenze.
La morte ce lo ha tolto il 23 dicembre 2000.

Bibliografia

Quaderni di Farestoria n.1
Nuova serie
di Renzo Corsini
Istituto Storico della Resistenza e della Società contemporanea in provincia di Pistoia, 2000

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