Giordano Bruno Boncompagni

di Adriano Boncompagni, 14-3-2006, Tutti i Diritti Riservati.

Nato a Sesto Fiorentino l'8 ottobre 1922, deceduto a Firenze il 7 febbraio 2006, Patriota.

Giordano Bruno Boncompagni è l'ultimo di dieci fratelli e già all'età di poco più di dodici anni (nel luglio del 1935) lavora come fattorino della "Società Telefonica Tirrena" (successivamente Te.Ti.)

La famiglia Boncompagni, con il padre Arturo Boncompagni (1878-1952), si sposta all'inizio del secolo (1902) da Arezzo alla immediata periferia fiorentina di Castello (allora parte del comune di Sesto Fiorentino), sia per necessità lavorative sia per il boicottaggio che lo stesso Arturo subisce per le sua ben conosciuta fede anarchica.

Altri fratelli di Giordano Bruno manifestano sin dall'avvento del fascismo (1922) la propria opposizione ideologica al regime. In particolare Bruno Boncompagni (1901-1925), di fede anarchica, che subisce a più riprese le violenze fisiche del fascismo, in particolare in occasione di un assalto alla Casa del Popolo di Castello. Il fratello Alberto Boncompagni (1905-1930), facente parte dell'organizzazione comunista fiorentina, sarà invece uno dei primi del circondario di Castello-Sesto Fiorentino a subire la condanna (il 12 marzo 1927) del Tribunale speciale fascista a un anno e 10 mesi per "insurrezione armata contro lo Stato ed incitante all'odio di classe".

Conseguentemente, già negli anni Trenta la polizia fascista controlla movimenti e attività di molti membri della numerosa famiglia Boncompagni, ben conosciuta nel tessuto sociale di Castello per le posizioni antifasciste.

Grazie alla vicinanza familiare di Alberto, al contesto sociale dell'area di Castello (ad alta vocazione operaia) e alla conoscenza del cognato Rindo Rindi (1910-1977), già attivista antifascista e condannato a sua volta dal Tribunale speciale fascista e dal dopoguerra alla direzione del PCI sestese, Giordano Bruno Boncompagni si avvicina all'ideologia comunista.

Nell'aprile del 1943 viene chiamato alle armi nell'Aereonautica, in forza prima a Padova e poi a Roma. L'invio sul fronte libico i primi di settembre viene interrotto dall'armistizio dell'8 settembre 1943.

Giordano Bruno rientra da sbandato a Firenze e dalla primavera del 1944 entra e milita attivamente nella formazione partigiana "IIa Zona P.C." e nella brigata "Vittorio Sinigallia". Pur senza specifica documentazione, partecipa ad operazioni di raccolta informazioni, raccordo logistico e trasporti di armi nell'area fiorentina dall'inizio di aprile 1944, più frequentemente alla vigilia della Liberazione di Firenze e successivamente fino al settembre 1944.

Insieme alla sorella Fedora Boncompagni (1911-1991) è testimone anche degli avvenimenti che genereranno l'eccidio nazi-fascista all'Istituto Chimico-Farmaceutico di Castello dell'agosto 1944.

Dalla fine della seconda guerra mondiale, dopo aver ottenuto il riconoscimento di Patriota per l'attività partigiana svolta nel 1944, rientra nella vita lavorativa occupandosi alla Te.Ti., poi SIP, in qualità di impiegato e successivamente di funzionario.

Qui di seguito la documentazione relativa all'attività e ai riconoscimenti di Boncompagni:


con Jrank
ResistenzaToscana.it - Le associazioni federate