Monte Giovi

di Giovanni Baldini, 9-1-2004, Creative Commons - Attribuzione 3.0.

Questa storia si svolge nel comune di Pontassieve (FI).

Monumenti che si riferiscono a questi fatti:
- Monumento del chiesino di Monte Giovi - Acone, Pontassieve (FI)
- Monumento di Monte Giovi (*) - Acone, Pontassieve (FI)

I monumenti segnati con l'asterisco si trovano sul luogo dell'accaduto

Dopo l'8 settembre Monte Giovi fu uno dei luoghi dove i primi "ribelli" si aggregarono in formazioni partigiane. E' qui che vengono formate alcune delle più famose brigate partigiane che attirano nella zona centinaia di giovani provenienti da Firenze e dal Mugello

Quello che rende peculiare Monte Giovi nella storia della Resistenza in Toscana è il legame colle popolazioni locali. Sebbene in molti altri luoghi i partigiani trovarono generosa accoglienza, qua interi paesi (vedi Acone) offrirono spontaneamente rifugio e collaborazione, che non venne mai meno anche quando dovettero subire la vendetta nazifascista come a Padulivo e Pievecchia.
I partigiani ricambiarono salvando i beni dei contadini dai sequestri che operavano i tedeschi o dall'ammasso obbligatorio che esigevano i fascisti, spesso con lo stratagemma di irrompere con le armi spianate nelle fattorie e nelle coloniche "rubando" grano, olio, vino e bestiame per poi riconsegnarlo di soppiatto con la complicità dei "derubati".
E anche il rapporto coi proprietari di queste terre, i conti Spalletti, fu particolarmente proficuo. Più d'uno furono gli "agguati di copertura" cui fortunosamente sfuggirono e che regolarmente si concludevano con una bevuta tutti assieme.

Fra i primi gruppi partigiani ci fu il "Gruppo Pontassieve" rimasto noto per la volontà di agire in totale indipendenza e i partigiani che lo costituivano non si aggregarono alle altre formazioni se non dopo il suo scioglimento. Sempre a Monte Giovi si formarono la "Faliero Pucci" e la "Spartaco Lavagnini" e qui operarono la "Caiani" e la "Lanciotto Ballerini".

Ai partigiani si unirono alcuni prigionieri di guerra russi che erano stati fino ad allora reclusi in un campo nei pressi della vetta del monte, a Tamburino e che poi avevano trovato rifugio ad Acone.

Monte Giovi è rimasto nel ricordo di molti partigiani come una sorta di luogo mitico: cosa più unica che rara negli scontri coi fascisti e con i tedeschi le brigate non ebbero mai caduti e pochissimi feriti.
Nell'agosto del '44 da qui partì o transitò buona parte dei partigiani che contribuirono alla battaglia di Firenze.

Festa dei Partigiani e dei Giovani

Tutti gli anni, a cominciare dal 1949, il secondo fine settimana di luglio l'ANPI della provincia di Firenze con la collaborazione delle Case del Popolo dei paesi vicini, delle pro-loco e altre associazioni organizza una festa sulla cima del monte.
La manifestazione si articola in due giorni, il sabato dedicato ai giovani, con spettacoli e balli che durano fino a notte fonda, e la domenica, quando si tengono le commemorazioni e le orazioni ufficiali. Visto che la strada dalla Rufina è lunga in molti campeggiano nell'abetina di Fonte alla Capra.
Sono presenti stands gastronomici, vendita di libri tematici e altre manifestazioni che variano ogni anno.


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