Vittorio Barbieri

di Giovanni Baldini, 14-7-2003, Creative Commons - Attribuzione 3.0.

Medaglia d'Oro al Valor Militare, alla memoria

Monumenti che nominano Vittorio Barbieri:
- Cippo a San Clemente (*) - San Clemente, Pontassieve (FI)
- Lapide dei partigiani caduti del comune di Firenze - Firenze
- Lapidi del municipio - Cavriglia (AR)
- Sacrario dei partigiani fiorentini - Rifredi, Firenze
- Sacrario di Campo di Marte (*) - Campo di Marte, Firenze

I monumenti segnati con l'asterisco si trovano sul luogo dell'accaduto

Nato a Modena il 26 luglio 1915, nel 1935 si trasferì con la famiglia a Firenze. Laureatosi in scienze politiche, partecipò come tenente di complemento degli Alpini alla campagna di Albania dove nel 1942, a Boljanici, meritò la Croce di guerra al valor militare.
Rientrato a Firenze aderì alla Resistenza nelle file della Seconda brigata "Rosselli". La sera del 5 agosto 1944, durante la marcia di avvicinamento a Firenze, venne catturato dai tedeschi mentre con un compagno precedeva, in avanscoperta, la parte della sua brigata che era riuscito a recuperare e riordinare dopo lo sbandamento subito la notte precedente presso I Tre Pini, unitamente alla brigata "Caiani".

Condotto nella sede di un comando tedesco, egli assunse un nobile atteggiamento che valse la vita al compagno, ma gli costò maltrattamenti e la condanna alla fucilazione. La mattina del 7 agosto, mentre veniva condotto sul luogo della esecuzione, ottenne di poter consegnare al parroco di Pagnolle la sua ultima lettera per la famiglia; poi sequestrata dai suoi aguzzini. Portato in un vicino bosco, in direzione di San Clemente, vi venne fucilato e sepolto. La sua salma fu rinvenuta occasionalmente qualche settimana più tardi.

Medaglia d'Oro al Valor Militare, alla memoria

Tenente di complemento degli alpini fu tra i primi a intraprendere la lotta clandestina alla quale si dedicò con attività instancabile. Comandante della II Brigata "Carlo Rosselli" condusse più volte i suoi uomini alla vittoria. Dopo un violento combattimento contro il preponderante nemico, riordinate le forze superstiti, cercò di aprirsi la strada verso Firenze, nel supremo tentativo di continuare la lotta per la difesa della città. Catturato dai tedeschi mentre procedeva in avanscoperta, assumeva di fronte al nemico, con sublime gesto di abnegazione, ogni diretta responsabilità, dichiarando apertamente la propria qualità di comandante e salvando in tal modo la vita al partigiano che lo accompagnava. Dopo atroci sevizie sopportate con sereno coraggio, veniva fucilato. Fulgido esempio di dedizione alla causa della libertà.
Paretaia - Fiesole, 7 agosto 1944.

Bibliografia

La Liberazione di Firenze
di Giovanni Frullini
Pagnini e Martinelli Editori, 1982
ISBN 88-8251-080-8
Un messaggio che continua
Contributo della IV zona alla Resistenza
di Giovanni Frullini
ANPI - Zona Firenze Est, 1983

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