Giuliano Treves

di Giovanni Baldini, 14-7-2003, Creative Commons - Attribuzione 3.0.

Monumenti che nominano Giuliano Treves:
- Monumento della sinagoga - Firenze
- Sepolcro di Treves - Rifredi, Firenze

I monumenti segnati con l'asterisco si trovano sul luogo dell'accaduto

Fiorentino, classe 1916, in gioventù aderì al fascismo; ebreo, se ne allontanò dopo la promulgazione delle leggi razziali.
Dopo aver aiutato il rabbino Nathan Cassuto nel sottrarre alle ricerche dei nazi-fascisti gli ebrei di Firenze e dintorni si rifugiò con la famiglia nel Convento del Carmine.
Il 27 novembre del 1943 i tedeschi riuscirono a catturarli. La moglie, parlando perfettamente tedesco, riuscì a farsi rilasciare mentre Giuliano venne trattenuto per qualche tempo in quanto disertore.
Ottenuta almeno temporaneamente la libertà Giuliano Treves si spostò immediatamente a Roma dove partecipò all'organizzazione del Partito d'Azione della capitale.

Arruolato come traduttore nelle truppe alleate risalì con esse la penisola ed entrò in Firenze nei primi giorni d'agosto del 1944 continuando a svolgere il suo compito di collegamento fra gli alleati e i partigiani.
Il 7 agosto si trovava in piazza Santo Spirito assieme ad alcuni ufficiali e a Aligi Barducci, comandante della Divisione "Arno", quando vennero fatti bersaglio di alcuni colpi d'artiglieria. In quell'attacco venne ucciso Barducci e molti altri furono feriti.
La ferita di Treves sembrò cosa da nulla ed egli continuò a lavorare per il resto del giorno. Rincasato morì improvvisamente.

Bibliografia

Ebrei a Firenze
Persecuzione e Resistenza
a cura di M. Giovanna Bencistà, Silvano Priori, Giovanni Verni
ANFIM - Amministrazione Provinciale Firenze, 2004

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