La strage della Farmacia Picconi

di Roberto Daghini, 6-10-2008, Tutti i Diritti Riservati.

Questa storia si svolge nel comune di Serravalle Pistoiese (PT).

Monumenti che si riferiscono a questi fatti:
- Lapide ai caduti - Casalguidi, Serravalle Pistoiese (PT)
- Lapide della Farmacia Picconi (*) - Casalguidi, Serravalle Pistoiese (PT)
- Sepolcri dei caduti per la Liberazione - Casalguidi, Serravalle Pistoiese (PT)

I monumenti segnati con l'asterisco si trovano sul luogo dell'accaduto

La mattina del 5 settembre 1944 la formazione Silvano Fedi dopo essersi ritirata il giorno prima dal paese di Casalguidi vi rientrò al mattino. Lo presidiò e vi si pose a difesa dell'abitato abbandonato dai tedeschi, ma verso le ore 14 dalle colline iniziò un nutrito fuoco di artiglieria tedesca e la situazione si fece precaria.

Alcuni partigiani soccorsero dei feriti civili tra cui Marianna Pagnini e Ada Giacchetti, ma, mentre venivano accompagnate in farmacia posta sulla via Montalbano, una granata di tipo Strappels esplose
vicino al muro provocando la morte di Rolando Chiti di Casalguidi, Florio Lenzi di Pescia, Roland Haibis (un francese disertore dell'esercito tedesco) e delle due donne.
Cessato il bombardamento una pattuglia della fanteria tedesca attacò colpendo a morte con una raffica di mitra alla testa Marcello Capecchi e anche Vittorio Marchetti rimase ucciso. Durante lo scontro rimasero feriti in vario modo Franco Fedi (fratello di Silvano), Arturo Benesperi, Danilo Querci, Lorenzo Matteini, Armando Cappellini (poi morto in ospedale), Ivan Bechelli, Settimio Mangoni, Ferdinando Frosini: tutti partigiani o collaboratori.

Per uscire dalla delicata situazione fu richiesto l'invio di due autoblindo sudafricane munite di mitragliatrice che risultarono essenziali per mettere in fuga i rimanenti tedeschi. Durante lo scontro anche il comandante Enzo Capecchi rimase ferito.
Il comando della formazione fu preso da Artese Benesperi, così la formazione continuò la sua avanzata e l'8 settembre 1944 attraversò il fiume Ombrone, attestandosi in località Casa al Vescovo sempre insieme ai sudafricani, poi alle ore 8.30 insieme a altre formazioni pistoiesi entrò in città, da tempo abbandonata dalla maggior parte della popolazione civile.

Il 9 a Villa Colonna (S.Giorgio) vennero eliminate le ultime resistenze di un gruppo di venti tedeschi, che ebbero un morto e tre feriti. Il bombardamento del paese di Casalguidi e l'esplosione di mine poste vicino alla piazza (attuale piazza Gramsci) provocò numerosi danni alle abitazioni, alla chiesa e alla sede del palazzo comunale. Furono inoltre feriti Pacino Biagini e Romano, padre e figlio che moriranno in ospedale il giorno dopo. Infine Arturo Lombardi, a causa dello scoppio di una granata, rimarrà ucciso da una scheggia.

La triste vicenda registrò anche un particolare macabro, il corpo di Marianna Pagnini non fu mai ritrovato, pare che sia stato oggetto di sciacallaggio perché la donna indossava oggetti di valore. Enzo Capecchi fu portato via da un ambulanza alleata, ricoverato in un ospedale da campo alleato fu poi trasferito a Siena. Ma non guarirà mai completamente e nella gamba gli rimaranno due pezzetti di piombo che gli provocheranno dolori per molto tempo.

Bibliografia

Silvano Fedi: ideali e coraggio
di Sergio Bardelli, Enzo Capecchi, Emiliano Panconesi
Nuove esperienze, 1984
Società politica e resistenza a Casalguidi e Serravalle 1919-1946
di Roberto Daghini
tipografia Niccolai, 2005

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