Lo sminamento dell'Acquedotto di Mantignano

di Alessandro Bargellini, 24-4-2010, Tutti i Diritti Riservati.

Questa storia si svolge nel comune di Firenze.

Monumenti che si riferiscono a questi fatti:
- Monumento dell'acquedotto di Mantignano (*) - Mantignano, Firenze

I monumenti segnati con l'asterisco si trovano sul luogo dell'accaduto

Ascanio aveva solo 18 anni, il viso imberbe e gli occhi grandi. Sembrava poco più che un bambino.
Prima di compiere la missione affidatagli disse solamente “Faremo il possibile…”.
Nessuno di loro era pratico di esplosivi e, malgrado ciò, riuscirono a disinnescare 19 mine. L'ultima, la ventesima, fu fatale per i 5 sappisti. Un sesto Gino Romoli, non citato nel monumento a loro dedicato, gravemente ferito, morirà alcuni anni dopo.

Gino Catarzi: 22 anni, di Scandicci, proveniente da una famiglia antifascista legata al PCI. In alcune fonti è indicato con il nome di DINO. Partigiano appartenente alla III Compagnia SAP del PCI della I Zona.

Gino Del Bene: partigiano appartenente alla III Compagnia SAP del PCI della I Zona.

Alfredo Marzoppi: classe 1917, partigiano appartenente alla III Compagnia SAP del PCI della I Zona.  È sepolto nel cimitero di Ugnano.

Silvano Masini: classe 1924, partigiano appartenente alla III Compagnia SAP del PCI della I Zona. È sepolto nel cimitero di Mantignano.

Ascanio Taddei: classe 1926, operaio. Comandante della III Compagnia SAP del PCI della I Zona. È sepolto nel cimitero di Mantignano.


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